Il nostro metodo
Al Centro TUTTINGIOCO, il nostro lavoro si fonda su due approcci complementari:
🟣 La Pratica Psicomotoria secondo il Metodo Aucouturier
🟣 L’Approccio Pikler al movimento e alla relazione di cura
Due visioni che condividono un principio fondamentale: è nel corpo che il bambino costruisce la propria identità, e solo in presenza di adulti consapevoli può davvero esprimere tutte le sue potenzialità.
La pratica psicomotoria secondo il metodo Aucouturier
Il nostro approccio si ispira al metodo di Bernard Aucouturier, pedagogista e psicomotricista, che ha sviluppato un modello educativo centrato sul gioco, sul movimento e sulla relazione corporea.
Secondo Aucouturier, lo sviluppo armonico e globale del bambino è strettamente legato alla possibilità di muoversi in autonomia, giocare liberamente, provare piacere nell’agire e, di conseguenza, nel pensare. Il corpo è il primo strumento attraverso cui il bambino conosce il mondo, entra in relazione e costruisce significati.
Durante gli incontri psicomotori, il bambino è protagonista assoluto del proprio gioco e del proprio processo di crescita. L’ambiente è strutturato per permettere esplorazione, espressione, simbolizzazione.
Lo psicomotricista osserva con attenzione, sostiene senza dirigere, costruisce una relazione autentica fatta di ascolto, empatia e “dialogo tonico-emozionale” (cioè una comunicazione profonda che passa attraverso il corpo).
Per Aucouturier, il bambino è un insieme integrato e inscindibile di dimensioni: affettiva, emotiva, cognitiva, motoria, tonica e relazionale. Prendersene cura significa accoglierlo nella sua globalità, evitando di isolare il comportamento dal vissuto che lo genera.
L’approccio Pikler: libertà di movimento, qualità della relazione
All’interno del nostro lavoro psicomotorio, integriamo anche i principi dell’approccio sviluppato da Emmi Pikler, pediatra ungherese che ha rivoluzionato il modo di osservare lo sviluppo del bambino piccolo, promuovendo un’educazione basata sul rispetto, l’ascolto e la fiducia.
Negli anni Quaranta, Emmi Pikler fondò a Budapest l’istituto Loczy, dove poté osservare e documentare un aspetto fondamentale dello sviluppo: il bambino, se lasciato libero di muoversi e non sollecitato artificialmente, è capace di compiere in autonomia tutte le tappe motorie fondamentali, dal rotolare al sedersi, fino al camminare.
Spesso, invece, nella quotidianità, i bambini vengono precocemente messi a sedere o sostenuti in piedi, limitando la possibilità di esplorare, autoregolarsi e conoscere il proprio corpo. Questo interferisce con il naturale processo di sviluppo, aumentando la dipendenza dall’adulto e riducendo il senso di autoefficacia.
Quando il bambino può muoversi in libertà:
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sviluppa movimenti più armoniosi
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si sente più competente e meno dipendente
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prova soddisfazione, calma e gioia nei successi conquistati con le proprie forze
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costruisce attenzione, concentrazione, curiosità
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rafforza la propria autostima